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13 giu 2017

[Commenti] Kingdom Hearts

Dovuta premessa n°1: mi rendo conto che parlare di un gioco famosissimo uscito quindici anni fa è abbastanza ridicolo, ma non sono un giornalista e ho questa assurda illusione che a qualcuno interessi delle mie opinioni. Compatitemi, non odiatemi.

Dovuta premessa n°2: ho giocato a due soli Final Fantasy in vita mia (ovvero il primo e il secondo, quello noto per avere uno dei sistemi di leveling più ottusi e indecenti mai visti), e non mi considero particolare appassionato dell'universo Disney, ed è per questo che all'epoca saltai a piè pari questo titolo. Non aveva senso, agli occhi di un Utsugen che era ancora un videogiocatore meno "intellettuale e sistematico" e più "casuale", comprare qualcosa che nasce come crossover fra due franchise che non gli interessavano. L'ho preso in mano nel 2016 perché, quando la tua ragazza ti dice che qualcosa è fra i suoi videogiochi preferiti, è tuo dovere morale e intellettuale conoscerlo.

Questa cover. Questa cover è eccezionale.

La trama tradisce il suo avere principalmente i più giovani come target, il che non è necessariamente un difetto: su un'isola sperduta, vivono Sora, Riku, e Kairi, tre amici che sognano di lasciare quel posto e visitare altri mondi. I tre protagonisti rivelano da subito la tipica dinamica di molti terzetti di storie giapponesi: il protagonista sognatore, di buon cuore, che non si arrende mai, innamorato della ragazza; l'amico-rivale forte, freddo, tenebroso, di cui il protagonista è ossessionato in un modo tale che le battute sulla palpabile tensione omoerotica fra i due si sprecano; la ragazza semplice, pura, amorevole, che passerà la maggior parte del tempo nella più totale inutilità se non come "obbiettivo" dei due ragazzi. La notte prima della tanto attesa partenza, il loro mondo viene invaso da creature di oscurità, gli Heartless, che distruggono e divorano ogni cosa. Sora cerca inutilmente di combatterli, ma si ritrova catapultato altrove, nella "Città di Mezzo", dove si rifugiano i superstiti degli altri mondi divorati degli Heartless. Lì fa la conoscenza di Pippo e Paperino, emissari del Re Topolino, e entra misteriosamente in possesso di un'arma mistica a forma di chiave, la Keyblade, che si dice abbia il potere di salvare i cuori dei mondi. 

La storia quindi prosegue in modo solido, anche se un po' confusionario, su tre binari intrecciati: la ricerca di Kairi e Riku da parte di Sora; il mistero della natura degli Heartless; e il complotto dei villain dei vari mondi Disney per catturare sette principesse dal cuore puro e controllare gli Heartless. Il tutto all'inizio è decisamente intrigante: i misteri sono fitti ma ben intrecciati, e i personaggi sono, sì, semplicissimi e persin infantili, a volte, ma di quella semplicità che connette facilmente con chiunque, come se attingesse a una sorta di "substrato favolistico basilare" comune; appropriato, visti i collegamenti con il mondo Disney. La risoluzione di questi fili di trama, però, mi è sembrata francamente troppo confusionaria e ottusa, con tutti quei discorsi sul cuore e la luce e l'oscurità che sembrano dire chissà cosa ma che per lo più sanno di premasticato, e con un finale inconcludente che solleva più domande di quante ne risponda. Certo, questo è solo il primo capitolo di una saga lunga, quindi è ovvio che qualcosa debba restare in sospeso, ma ogni opera deve avere un minimo di risoluzione autonoma! Soprattutto se è il primo capitolo di un franchise che la sua fanbase doveva ancora crearsela! Emotivamente mi ha detto poco, ma posso capire l'impatto che avrebbe potuto avere se ci avessi giocato da piccolo.

Il gameplay soffre un po' di quei difetti che affliggono molti JRPG, ovvero la tendenza a buttarci dentro un potpourri esagerato di sidequest, minigiochi, collezioni e attività secondarie (alcune delle quali, ad esempio quelle della gummi ship, di un'inutilità pressoché totale) che per essere completate richiedono o una guida scritta bene o un centinaio di ore di grinding e di trial-and-error[1]. In compenso, le meccaniche centrali sono decisamente solide, soprattutto per l'epoca. Si potrebbe definire action-RPG: attacchi fisici, magie, equipaggiamento, mosse e abilità speciali come se piovesse, e due compagni di party da gestire. Questi sono principalmente Paperino e Pippo (i meme sul fatto che Paperino lanci le cure alla belin di cane e curi sempre gli altri prima di Sora si sprecano ormai da anni), alternati occasionalmente ad altri protagonisti Disney quali Aladdin, la Bestia e Peter Pan. Considerando, però, che solo con Paperino e Pippo è possibile attivare i "trio" (segreti che sbloccano ricompense), sinceramente non vedo e non ho mai visto alcun motivo di scambiarli con un Tarzan a caso. Le magie sono molto importanti, soprattutto quelle difensive, e vanno usate con accortezza per scegliere quella adatta a ogni situazione, ma castarle è un processo macchinoso e fastidioso che costringe a uno-due preziosissimi secondi di immobilità nel mezzo della battaglia. Se fosse stato un titolo nuovo, avrei detto che urge rendere questa meccanica più fluida. I nemici sono molti e vari, alcuni con un design veramente degno di nota, e richiedono molta strategia per essere abbattuti. I livelli sono piccoli, ma molto variegati, ricchi di segreti e strade alternative, si aprono a mano a mano che si sbloccano abilità e oggetti dando quindi luogo a una progressione non-lineare, e riescono a evocare molto bene l'atmosfera e il feeling dei film da cui sono tratti. A parte il mondo della Sirenetta, che con quel sistema di movimento tridimensionale lì è solo una pigna in culo insopportabile. 

Il character design è splendido, e la grafica in generale è immersiva e stilosissima anche senza il remaster HD. Screenshot da DLCompare.com.
Mi sento di dare una nota sia di merito che di demerito ai boss: perché Kingdom Hearts curiosamente ha sia boss fatti benissimo, creativi, che richiedono approcci unici e ponderati, che altri fatti malissimo; semplici boss-spugna con attacchi facilissimi da evitare ma che prendono talmente tanti colpi da farti consumare il tasto quadrato (Ursula e il Titano di Roccia, anyone?), o boss segreti di una difficoltà che... sentite, parliamoci chiaro adesso.

Il fantasma della torre dell'orologio? Ci sta. È fastidioso come una scolaresca dell'IPSIA sul tram alle sette del mattino, bisogna farci andare talmente tante pozioni di mana che ci si sente ecologicamente ed economicamente in colpa, e ha un attacco one-hit-kill che per capire come funziona ci va una laurea, ma ci sta, ha il suo perché. L'insettone ad Agrabah? Già è reso odioso da attacchi che schivarli è un tiro di dado e da finestre di vulnerabilità veramente troppo brevi, ma almeno ha una strategia ben definita e ben comprensibile, perciò passi. Il titano di ghiaccio? È un pezzo di merda, ma una volta capito il trucco del respingere i proiettili e trovato il punto morto della mappa dove i suoi attacchi più fastidiosi non possono arrivare, il più è fatto. Ma Sephiroth no. OK? Sephiroth no.

Vaffanculo Sephiroth e chi ne dice di bene. Attacchi imparabili, magie one-hit-kill con una finestra brevissima per evitarle, una quantità di HP che per tirarlo giù devi prendere ferie, e una fase finale talmente caotica che l'unica strategia possibile è tankare, violentare il tasto quadrato, e confidare nel Signore. Senza l'Ultima Weapon, senza grindare fino almeno al lvl 70 (ché al 50 già si batte il boss finale come niente, eh!), e senza ingollare pozioni come Vittorio Feltri ingolla cartoni di Tavernello, è semplicemente imbattibile. E una volta compiuta l'impresa? Nessuna ricompensa. NESSUNA. Nemmeno un cappellino o una maglietta, stile Maestro di Spada di Mélee Island. No. Un boss del genere non è accettabile né perdonabile, non in un videogioco fatto da una compagnia di livello come la Square Enix, non ai tempi della PS2. Ok? E prima che arrivi il solito genio "lul git gud scrub": l'ho battuto, 'sto stronzo, OK?, ma un boss malfatto rimane malfatto.

Un ultimo commento, anzi, un'ultima lamentela sulla colonna sonora: se qua e là dimostra di sapere quello che fa, con in particolare un tema principale e una canzone di chiusura veramente d'impatto, nella maggior parte dei livelli e delle boss fight si riduce a musichette ripetute a loop per delle mezz'ore che diventano insopportabili già dopo due minuti. "In fondo al mar" e "Questo è Halloween", in particolare, tormentano ancora i miei incubi.

In definitiva, il mio è un parere indubbiamente positivo, su un gioco narrativamente e ludicamente solido, ma che ho trovato, almeno a tratti, insipido, macchinoso, e inutilmente convoluto. Però mi ha incuriosito abbastanza da voler giocare al resto della saga, quindi deve avere avuto anche su di me almeno un po' d'impatto.


[1] Per me è tutt'ora assolutamente un mistero come chiunque possa essere riuscito a ottenere l'Ultima Weapon senza una guida, visto che si può solo craftare da alcuni oggetti rarissimi che: 1) Vengono droppati da un solo, rarissimo tipo di nemico, e ovviamente non viene detto quale né dove si possa trovare 2) Vengono droppati solo soddisfacendo alcune condizioni anti-intuitive suggerite da indizi arcani 3) Hanno un droprate bassissimo. Insomma, l'arma più potente del gioco, indispensabile per sconfiggere Sephiroth, è nascosta dietro un muro di trial-and-error. O di googlaggio estremo. Il che non è MAI positivo.

2 commenti:

  1. E' meraviglioso scoprire qualcuno che la pensa come te su un titolo che le masse sembrano apprezzare acriticamente. Anche io ho intenzione di pubblicare qualche articoletto di analisi di ogni singolo capitolo uscito in ordine cronologico per analizzarne la struttura narrativa che, come dici bene, a volte risulta convoluta. E questo solo nel primo capitolo: non so se hai mai giocato ai successivi ma diventa via via peggio. Un'escalation di troiate, di riciclate, di temi stantii (tra cui, a rotazione, amicizia, luce, oscurità, oscurità, amicizia, luce). L'unica cosa per la quale l'ho sempre salvato è il gameplay, che ancora adesso mi diverte parecchio e che trovo fatto bene.

    Se ti può interessare il mio blog è "deus ex maghena", farò uscire questi articoli quando ne avrò accumulati un po' e con tutto il minutaggio di riferimento

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    1. Ciao Allen!
      Innanzitutto, grazie mille per aver commentato! ^_^ No, non ho ancora giocato ai seguiti, anche se ho già il due che mi aspetta sulla mensola. Non so perché, ma con tutto quel parlare di luce, oscurità, amicizia, sole cuore amore nel primo un po' mi aspettavo che gli altri non si sarebbero discostati tanto. XD

      Darò volentieri un'occhiata sul tuo blog e sarò curioso di leggere la tua analisi! ^_^

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