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18 feb 2019

[Angolo del Mugugno] A.d.M. 5 - Il lento suicidio del M5S

Bentornati all'Angolo del Mugugno, la rubrica occasionale in cui decido che forse starci i miei soliti sei mesi a scrivere un post è inutile se voglio toccare cose di stretta attualità. Oggi AdM quasi monografico.

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1) Comunque vada, la questione dell'autorizzazione a procedere per Salvini finirà male per il M5S. Se la concederanno, il rischio di caduta del governo sarebbe concreto, e perderebbero il voto di quegli elettori meno legati alle origini ideologiche del Movimento. Se non la concederanno, avranno ufficializzato al mondo la propria sudditanza a Salvini e avranno tradito uno dei propri tratti caratterizzanti primigenei, quindi perdendo qualsiasi residua pretesa di "purezza" e "diversità". E, con essa, molti degli elettori ideologici della prima ora. 

2) Smettiamola di trattare la caduta del governo in caso di autorizzazione a procedere verso Salvini come un'ovvietà, un dato di fatto: non sarebbe una legge fisica incontrovertibile della natura, sarebbe una scelta. Una scelta della Lega, che quindi dovrebbe assumersi di fronte agli elettori la responsabilità di aver fatto cadere il "governo del cambiamento" per ripicca personale. Come un bambino di cinque anni. 

3) A proposito della vicenda Diciotti: che Salvini abbia agito nell'ambito del proprio ruolo di ministro è incontrovertibile. In questo senso, chi rimarca la differenza rispetto alle autorizzazioni chieste per reati compiuti al di fuori del ruolo istituzionale e/o per guadagno personale (corruzione, frode fiscale ecc.) ha oggettivamente ragione. Il caso Salvini non è equiparabile al caso Raggi, o agli innumerevoli casi Berlusconi. 
Quello che i magistrati contestano è il metodo: i mezzi che ha usato Salvini rientrano nell'alveo delle leggi (nazionali e internazionali) e della Costituzione? Lo scopo era tale, di tale importanza e urgenza, da giustificare l'esondazione da quell'alveo? La mia opinione è un secco "no", ma non sta a me deciderlo. È proprio questo il punto: nemmeno un ministro può agire al di fuori della legge, e nemmeno un ministro può sottrarsi al giudizio della legge. Se il M5S vuole davvero essere coerente con le idee che ha sempre sbandierato, deve concedere l'autorizzazione senza esitare, compattamente, checché ne dicano gli iscritti.

Ah, the good ol' days...

4) A prescindere da questo caso, l'emorragia di voti di un M5S in calo costante è un innegabile, e, a mio personalissimo parere, inarrestabile.
Il Movimento sta pagando le numerose giravolte e i numerosi compromessi a cui sono dovuti scendere: un po' perché si sono scontrati con impossibilità materiali (che avrebbero potuto e dovuto prevedere); un po' perché quello che hanno promesso è stato o disatteso o castrato (TAP, chiusure domenicali, Ilva, RdC, mancata nazionalizzazione di Autostrade ecc.); un po' perché ostaggi di un alleato che, pur con pochissime azioni concrete all'attivo (seriamente, la Lega cosa diavolo ha fatto in questi mesi a parte un DL Sicurezza peggiorativo?), è abbastanza esperto da monopolizzare l'attenzione (e i media, soprattutto quelli a lui avversi, sono abbastanza stupidi da dargliela); un po' perché quando si fa un'alleanza è inevitabile; un po' perché la loro comunicazione è stata talmente ambigua che hanno tirato dentro tutto e il contrario di tutto. Il risultato è che l'ala sinistra del Movimento si sgretola, e il vasto popolo dei delusi di sinistra  (molto più esigenti di quelli leghisti) va a rinfoltire le file dell'astensione. Allo stesso tempo, però, l'ala più xenofoba, reazionaria e complottista li trova troppo "morbidi", e riscopre invece una Lega totalmente diversa da quella succube di Berlusconi esistita fino a 4 anni fa, dunque salta sul Carroccio del vincitore. 

4bis) A questo riguardo, lasciatemi dire una cosa: a giudicare dai commenti che vedo in giro, credo che buona parte di quelli che il 4 marzo hanno messo la crocetta sulle cinque stelle li abbia votati senza veramente aver capito cosa stavano votando. I no vax che gridano al tradimento quando il M5S non è mai stato no vax; i no euro che gridano al tradimento quando il M5S non è no euro almeno dal 2014; quelli che gridano allo scandalo per la posizione non interventista sul Venezuela, quando quella è sempre stata la loro idea in politica estera fin dai tempi della Libia. Quelli che gridano all'infamata contro chi vorrebbe votare l'autorizzazione a procedere, quando la battaglia contro i privilegi giudiziari della politica è stata, tipo, l'atto fondatore del Movimento. Persino gente che se l'era presa con la Appendino quando aveva riconosciuto i figli delle unioni gay. Ragazzi, ma dove siete stati in questi anni? Non è che avete creduto alle balle raccontate dagli antigrillini, li avete presi davvero per un partito razzista fascista antieuropeista ecc., e li avete votati per quello? 
4ter) Non vorrei fare sempre lo stronzo della situazione, perché non mi ci diverto mica, però… io ve l'avevo detto. Io l'avevo detto che il M5S avrebbe compiuto un suicidio elettorale alleandosi con la Lega. Certo, mi tocca ammettere che non c'era altra soluzione: un'alleanza M5S-PD sarebbe stata impossibile, e sarebbe stato parimenti un suicidio elettorale per entrambi. Insomma, nonostante tutto, il governo gialloverde era la migliore delle alternative possibili nello scenario dato. C'è un che di tragedia greca, in tutto questo.
4quater) Non è vero, mi ci diverto da morire a dire "ve l'avevo detto". 

5) E in tutto questo, l'opposizione continua, con una costanza e un impegno quasi ammirevoli, a sforzarsi di essere sempre un pelo più ridicola, un pelo più a destra, un pelo più irritante del troiaio gialloverde. La vasta prateria delle critiche da sinistra rimane disabitata se non per piccole tribù in lotta fra loro, mentre il CSX si trova a dire le stesse cose di Confindustria (e a criticare la Nutella di Salvini o i congiuntivi di Conte), e Berlusconi… beh, Berlusconi è Berlusconi. Ogni volta che parla sento un misto fra il tema de Il Padrino e Entry of the Gladiators.
5bis) Se mi cercaste, mi troverete in quella prateria a fare la spola fra una tribù e l'altra per cercare inutilmente di portare la pace e di convincere i disperati vagabondi che vi errano ad unirsi. Tranne Rifondazione, però, persino io ho degli standard.

6) Riguardo la manifestazione unitaria dei sindacati del 9 febbraio. Da un lato, non posso non evocare la regola d'oro per cui, se sei nella stessa piazza con Confindustria, forse è il caso di farti due domande. Dall'altro, una così vasta partecipazione a un movimento dei lavoratori è una cosa senza dubbio positiva, e se Landini (nonostante i suoi recenti, inspiegabili voltafaccia su alcuni temi) riuscisse a riportare al centro del dibattito politico il sindacalismo, avrebbe già condotto un gigantesco passo avanti.




6 feb 2019

[Rant] Ecotasse: non servono tapulli, serve ripensare l'economia


Foto di Charly Triballeau, RTL.fr

Il fenomeno dei gilet gialli in Francia, a prescindere da qualsivoglia considerazione sulla sua natura e la sua portata, ha dato origine a numerose discussioni riguardo il suo punto di partenza, il suo elemento scatenante: la "ecotassa" sui carburanti volta a scoraggiare l'uso di automobili a benzina a favore di mezzi pubblici e automobili più ecologiche. 

Ignorando il fatto che questa sia stata solo la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso, e che la protesta ha origini molto più diffuse e profonde, ho trovato molto interessante il fatto che alcuni commentatori abbiano difeso la necessità di imporre con la forza provvedimenti ecologici anche se impopolari. 

Il concetto, di per sé, è a mio avviso condivisibile: di fronte a una situazione climatica che minaccia la sopravvivenza stessa della civiltà umana, e in cui lo smog provoca ogni anno centinaia di migliaia di morti premature, i provvedimenti per impedirlo passano sopra a qualunque altra considerazione, che piacciano o meno ai cittadini.

Ecco un esempio.
Ammesso, però, che quei provvedimenti siano davvero utili a quello scopo. Ed è qui che casca il proverbiale asino. 

Imporre una tassa orizzontale sulla benzina e basta, a suon di "Non hanno i soldi per il diesel? Che si comprino un'auto elettrica!" (echeggiando il più famoso "che mangino brioche!", e forse non è un caso che anche stavolta fra i francesi sia aleggiata l'idea della ghigliottina) è una mossa talmente vuota, talmente ridicola, talmente miope, che persino il M5S (notoriamente tutt'altro che un tabernacolo di premi Nobel) ne ha tirata fuori una migliore, quando ha proposto una tassa sull'acquisto di auto a benzina nuove e l'ha accompagnata a incentivi per l'acquisto di auto elettriche. Le ragioni sono molteplici:
  1. Le persone usano l'automobile per andare a lavorare, o comunque per viaggi non rinunciabili. 
  2. Non tutti hanno i soldi per permettersi di cambiare auto, quindi una tassa di questo tipo punisce le persone per ciò che hanno già (magari una Golf di vent'anni fa o un pandino comprato usato nel 2010) invece di aiutarli a cambiare. 
  3. Non tutti vivono o lavorano in luoghi dove ci sono distributori di GPL (per dire, il più vicino a me è a 30km da casa mia).
  4. Non tutti vivono o lavorano in luoghi dove i mezzi pubblici sono frequenti e capillari. Per esempio, mio padre non avrebbe nessun modo di recarsi al lavoro con mezzi pubblici, se non trasformando un viaggio di 20 minuti in uno di 90 minuti con lunghi tratti a piedi. 
  5. Non tutti vivono o lavorano in luoghi dove muoversi a piedi o in bicicletta è praticabile.
  6. Non tutti svolgono attività d'ufficio, o comunque tali da poter rinunciare all'auto privata: ad esempio, sfido chiunque a fare il musicista o l'elettricista in autobus. Portare 40-50kg di attrezzatura (dal valore di migliaia di euro) in autobus, all'andata verso un localino sperduto in culo ai monti, e soprattutto al ritorno, dopo il concerto, alle due di notte.
  7. Aumentare il costo della benzina significa aumentare il costo dei trasporti, il che percorre tutta la filiera verso il basso facendo alzare il prezzo di T U T T O. Dai pannolini ai libri, dalla pasta ai vestiti, e anche i mezzi pubblici. Ovviamente a danno delle classi meno agiate. Mi si dirà: infatti bisogna convertire anche in quel campo l'alimentazione da benzina ad altro. Benissimo: si faccia quello. Ché cosa glie ne frega alla grande distribuzione di pochi euro in più di benzina, se tanto qualunque spesa extra sostengano possono scaricarla sull'anello successivo della catena, magari pure ricavandoci un guadagnino extra se sono furbi? 
  8. L'inquinamento da auto private è una percentuale tutto sommato esigua del totale, paragonata ad esempio agli aerei, all'industria, alla grande distribuzione, all'allevamento (il solo settore caseario è responsabile del 4% dei gas serra su scala mondiale, altre fonti attribuiscono all'allevamento intensivo nel suo complesso addirittura il 20% delle emissioni), all'importazione di frutta esotica o fuori stagione.
  9. Anche parlando del solo inquinamento delle auto private, quello provocato dagli scarichi è solo una parte rispetto a quello provocato, ad esempio, dalle particelle liberate nell'usura di freni e pneumatici, che ovviamente rimarrebbero anche con auto elettriche o a metano.
E se potessimo far sì che, semplicemente, metà di queste persone non abbiano più il bisogno di muoversi così di frequente?
La verità è che, chi sostiene misure come quella di Macron, è favorevole alla difesa dell'ambiente anche con "misure impopolari" soltanto finché sono impopolari presso il "popolo bove", finché si tratta di colpire solo le abitudini di qualche cittadino e il portafoglio di qualche campagnolo senza intaccare minimamente lo status quo macroeconomico, senza alterare significativamente le tendenze all'urbanizzazione, allo sradicamento, alla crescita del PIL come scopo fine a sé stesso.

Già, perché se vogliamo parlare di prendersi la responsabilità di tenere a freno l'inquinamento anche a costo di provvedimenti impopolari, allora benissimo, sono perfettamente d'accordo:
  • Prendiamoci la responsabilità di dire che attaccare il cambiamento climatico attaccando le sole auto a benzina è come svuotare il mare con uno scolapasta
  • Prendiamoci la responsabilità di dire che bisogna ripensare totalmente la distribuzione e la produzione di merci su scala globale. 
  • Di dire che bisogna almeno dimezzare la produzione e il consumo di carne in tutto il mondo, ad esempio con un equivalente delle quote latte
  • Che bisogna ridurre i consumi, in generale: produrre meno, gettare via meno, creare cose che durino, fare più manutenzione.
  • Che bisogna mettere un limite agli spostamenti via aereo, con buona pace dei turisti e degli uomini d'affari. 
  • Che bisogna favorire il lavoro telematico da casa per ogni tipo di lavoro d'ufficio, ché vedere un impiegato, nel 2019, farsi 20km ogni giorno per lavorare su un foglio Excel è un insulto all'intelligenza umana. 
  • Che tutte 'ste lucine di Natale ogni anno che durano da Novembre a Febbraio, accese h24, sono uno spreco intollerabile. 
  • Che tutti 'sti negozi che ogni notte tengono le luci accese anche da chiusi, per nessuna diamine di ragione se non per far vedere la merce alla movida nottambula, sono uno scempio da vietare immediatamente e senza remore. 
  • Che tutti 'sti lavoratori di Torino che ogni giorno vanno a lavorare a Milano, mentre altrettanti lavoratori di Milano devono ogni giorno andare a Torino, sono un'idiozia imbarazzante. 
  • Che sistemi di air conditioning che vadano sopra e sotto una certa temperatura semplicemente non devono essere costruiti, e se ti tieni 26° in casa a Gennaio perché ti piace stare in canottiera sei un criminale. 
  • Di dire che il trasporto dei prodotti deve essere centralizzato e razionalizzato per limitare il più possibile il numero di viaggi, anche a costo di renderlo più lento, con buona pace dei clienti Amazon Prime. 
  • Che tutti questi sacchetti e sacchettini e imballaggi e imballaggini e bottiglie e bicchieri e posate di plastica semplicemente non devono più essere prodotti, punto. 
  • Che almeno una parte delle coltivazioni per olio di girasole deve essere convertita ad olio di palma, che ha un rendimento per ettaro dieci volte maggiore. Oh, questo sì che è impopolare!
Rendiamoci conto che, se vogliamo DAVVERO parlare di manovre ecologiche per evitare il disastro, il nemico non è il pendolare con la Fiat scassata che ha trovato lavoro in un posto dove non arrivano il pullman, ma è uno e uno solo: il libero mercato. Possiamo chiamarlo consumismo, globalizzazione, neoliberismo, attaccatelo da quale angolo volete, ma quello è.