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20 ott 2017

[Rant] Il secondo rischio del complottismo: l'anticomplottismo

Il complottismo è sempre stato uno dei grandi cancri dell'internet, quindi nessuno si sorprende se nell'era della post-verità abbia trovato ampio terreno dove attecchire e diffondersi. Ormai conosciamo i rischi del credere al primo sito altervista che giura di aver scoperto le prove che il governo brutto e cattivo vuole ucciderci tutti nel nome di una massoneria onnipresente composta da villain fra cui figurano Iago, Blofeld, Rockerduck, Charles zi Britannia, Melkor Morgoth, il cancelliere Palpatine, e ovviamente il tuo capo, sì, proprio il tuo, mica credevi che fosse semplicemente uno stronzo come tanti datori di lavoro italiani? Il movimento antivax è forse l’esempio più recente e plateale, ma possiamo anche ricordare il movimento anti-olio di palma. 

Ma io vorrei far notare anche un altro rischio, più subdolo ma non meno reale: l’anti-complottismo a priori. Ovvero, credere acriticamente a quello che viene annunciato, e reagire pavlovianamente a chiunque ponga il benché minimo dubbio sulle notizie ufficiali gridando al complottista, all'analfabeta funzionale, al populista e, ovviamente, al grillino (perché non c'è peggior idiota di chi crede che solo nello schieramento avverso stiano gli idioti).

Sì, perché c'è una bella differenza fra chi si fa domande sull'utilità e la potenziale dannosità dei vaccini e chi rimane inamovibilmente convinto che causino l’autismo nonostante le prove inoppugnabili del contrario. C'è differenza fra "ho qualche dubbio che quattro aerei dirottati possano viaggiare liberamente per così tanto tempo senza essere intercettati e che un edificio toccato da danni perimetrali e lievi incendi possa crollare in verticale dalla base" e "gli aerei erano dei missili also è colpa degli ebrei". C'è differenza fra evidenziare incongruenze e illogicità in ricostruzioni ufficiali e dire che la sparatoria è stata orchestrata dalle lobby anti-armi per attaccare il vostro prezioso secondo emendamento. C'è differenza fra pensare che ci possano essere accordi economici fra trafficanti di uomini e entità criminali italiane e credere fermamente che esista un Piano Kalergi dei Poteri Forti™ per il genocidio dei bianchi e sostituirci tutti coi nekri cacca pupù. Insomma, la differenza fra una persona dotata di raziocinio e senso critico, e Carlo Sibilia. 

Altrimenti, a furia di “dagli all’untore” di fronte al minimo paventare retroscena segreti, si finisce col fare la figura del cretino. Come quei politici che accusavano il (pur ormai indifendibile) Luigi Di Maio per le sue parole sulle ONG prima che un magistrato della Repubblica e le stesse decisioni del governo italiano dimostrassero che proprio tutti i torti non li aveva. O come quel meraviglioso commentatore facebookiano che ne accusò un altro di essere un "complottista analfabeta funzionale fascista grillino Alex Jones cacca pupù" perché aveva parlato dell'Operazione Gladio e dell'Operazione Northwoods, evidentemente non sapendo che queste non sono teorie cospirazioniste ma verità storiche dimostrate, con tanto di documenti de-secretati della FBI e candide ammissioni dalle vive voci di Andreotti e Cossiga. Il senso critico va applicato nel merito dei fatti, caso per caso, altrimenti gli anti-complottisti finiscono per dimostrarsi ignoranti e aprioristi quanto i complottisti.

Non vorrei che, nel nostro pur sacrosanto sforzo di contrastare le fake news e i creduloni depensanti del web, finisse col passare l'idea che le operazioni false flag siano un'invenzione di Napalm51 nei primi anni 2000. La strategia della tensione, con parti dei servizi segreti che aiutavano e coprivano il terrorismo nero, è successa. Il supporto CIA per fomentare e dirigere colpi di stato in paesi sudamericani o mediorientali è un fatto accertato. I poliziotti agitatori infiltrati durante il G8 di Genova (e non solo) sono un fatto accertato. Che la versione ufficiale dell'epoca dell'incidente del Golfo del Tonchino sia stata falsificata (al punto da inventare completamente l'attacco del 4 agosto) al preciso scopo di creare un casus belli contro il Vietnam è una verità storica sostenuta persino da una relazione della NSA. Non c'è motivo di pensare che oggi cose di quel tipo non esistano, o quantomeno non possano assolutamente esistere.

Del resto, io se fossi un banchiere massone illuminato col cilindro, che si arriccia i baffetti fumando un sigaro e accarezzando un persiano su una sedia in pelle umana, sapete cosa farei? Diffonderei voci sconclusionate sul mio conto. Darei più visibilità possibile a gente come Alex Jones e Paolo Barnard. I cospirazionisti che propagano teorie chiaramente folli e ridicole sarebbero I miei migliori alleati, coscientemente o meno, perché… ricordate la favola di Pierino e il lupo? Se anche mai qualcuna delle mie effettive "cospirazioni" venisse fuori, chi la noterebbe in mezzo all'orgia di siti-fuffa e improbabili giri di prostituzione minorile nascosti nello scantinato di una pizzeria? Chi ci crederebbe?

C'è molto middle ground fra il credere ad ogni belinata letta su internet, rifiutando a prescindere qualsivoglia fonte d'informazione tradizionale ("EVERYBODY IS FAKE NEWS! Except Breitbart/Tze Tze, of course"), e il credere a prescindere alle fonti d'informazione tradizionali (solo quelle che ci danno ragione, naturalmente; perché loro non hanno mai deliberatamente distorto o fatto cherry-picking con le notizie, nevvero?), rifiutare a prescindere anche solo il dubbio. Un middle ground fatto di senso critico, analisi individuale, memoria storica, valutazione specifica di prove e incongruenze. Ricordiamo sempre la favola di Pierino e il lupo, ma anche il vecchio adagio per il quale anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno.

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