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20 mag 2016

[Recensione] Variante

Genere: horror, thriller, psicologico, drammatico.

Variante è un manga seinen scritto e disegnato da Sugimoto Iqura, non molto noto, che entra perfettamente nel genere del thriler-horror con una storia cupa, lievemente psicologica, e ricca di mistero. Non brilla per originalità, ma il disegno di alto livello e la cura nei personaggi ne fanno una lettura comunque appassionante.

L'intera famiglia Hōshō è stata massacrata da un mostro misterioso. La quindicenne Aiko Hōshō, però, data per morta, in maniera apparentemente miracolosa si risveglia all'obitorio, senza alcun ricordo dell’accaduto, e scopre che il suo braccio sinistro, completamente fasciato, ha subito una mutazione incontrollabile. Nonostante il suo unico desiderio sia di ritornare alla sua vita di sempre, il mondo in cui si è trovata catapultata è tale che questo lusso non le sarà possibile.

E Jesus H.P. LoveChrist, questo manga è PESANTE. Non solo per il gore, ma proprio per l'atmosfera, e per il modo in cui viene trattata Aiko. Sono stato piacevolmente sorpreso da ogni aspetto di questo manga fin dal primo volume: il disegno di Iqura Sugimoto è molto efficace, grazie ad un character design non troppo originale ma d'impatto, a delle espressioni facciali stupende (soprattutto su Aiko), e a un design dei mostri molto particolare (nel senso che sono effettivamente dei mostri, cioè degli abomini informi dall’aspetto indefinibile che la mente non riesce a comprendere); il tratto è volutamente sporco nei punti giusti per dare pesantezza e oscurità all'atmosfera, ma rimane chiaro e preciso, con l’eccezione di alcune scene d’azione che la forma incomprensibile dei mostri rende molto confuse. Fin dal primo volume, presenta i personaggi in modo rapido e d’impatto, e non ha paura di buttare lì delle bombe emotive belle potenti. A tappeto. Padroneggiando l’arte dell’uccisione a sorpresa a pagina piena (quella che io chiamo "Battle Royale Death", ce l’avete presente Battle Royale?).

Successivamente si inseriscono elementi psicologici niente male su Aiko, che ricordano un po’ alcuni aspetti di Shinji Ikari, e una lunga serie di rivelazioni e colpi di scena. Alcune di queste rivelazioni sono tragicamente scontate, altre sono un po’ affrettate, buttate lì senza avere davvero un motivo per esserci, ma l'impatto emotivo c'è, soprattutto se ci si riesce ad affezionare ad Aiko e a Sudō come mi ci sono affezionato io. Il finale mi ha soddisfatto solo in parte, e non solo perché c'è stata una morte che (per quanto forte e ben fatta) mi è sembrata un po' gratuita, ma soprattutto perché lascia un po' troppe cose in sospeso, pur chiudendo molto bene quantomeno l'arco della protagonista.

Anche se non è quello che definirei un capolavoro, rimane un manga veramente ottimo. Si può notare una fortissima influenza evangelioniana (nella caratterizzazione della protagonista, nelle scene di introspezione, in alcune scene del finale che sembrano sollevate di peso da The End of Evangelion), e oserei dire un che di Saikano, senza però alcun intento decostruttivo: è una storia horror e drammatica dall'inizio alla fine, molto pesante, a tratti deprimente, che riesce ad alternare sapientemente momenti di orrore (di molti tipi, peraltro: è abbastanza intelligente da non utilizzare più di una-due volte le stesse carte), momenti di introspezione, e persino momenti di tenerezza. Se vi piacciono le storie drammatiche con un'atmosfera horror, mi sento di consigliarlo, ma temo vi convenga partire dall’idea di scaricarlo perché essendo mezzo fuori stampa è abbastanza introvabile. Io ne avevo trovato per caso un volume in una fumetteria, scoprendo però che i volumi 1 e 4 erano fuori stampa e non disponibili. Dopo un'attenta opera di ricerca, ho trovato la serie completa in un mercatino al Torino Comics, ma non ho idea se da allora sia stato rimesso in stampa o meno. Nel caso, in Italia è edito da Planet Manga.

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