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20 mag 2017

[Commenti] Sky Doll (vol. 1-4)

 
Copertina dell'edizione "Decade", contenente i primi tre volumi, il volume prequel, e una collezione di illustrazioni.

Essendo un'opera tecnicamente in corso, non mi sento di scrivere quella che con incomprensibile presunzione solitamente chiamo una recensione, quando piuttosto dei "commenti" volume per volume che mi sono scritto durante la lettura, preceduti da una rapida overview. Tanto mica sono un giornalista, sono solo un tizio su internet.

Credo che tutti gli appassionati di fumetto conoscano, almeno per fama, Sky Doll, l'opera principale dei fumettisti italiani Alessandro Barbucci e Barbara Canepa, il cui splendido stile di disegno è istantaneamente riconoscibile. Il fatto che io l'abbia letta solo nel 2016 è perché arrivo sempre tardi alle cose, va bene? Opera dalla storia editoriale travagliata, il primo volume uscì nel 2000, e il quarto (il più recente al momento) è uscito nel 2016, dopo dieci anni di stop dal terzo, dandomi infine la scusa di cui avevo bisogno per rendere pubblico al mondo il mio solito essere un bastiancontrario. 

Ebbene sì: Sky Doll non è che mi abbia fatto impazzire. Intendiamoci, il disegno, la

colorazione, e il design di mondo e personaggi sono a livelli inarrivabili, e capisco benissimo tutti quei disegnatori più o meno amatoriali che sbavano dietro ogni cosa riguardante questo fumetto. Però ho trovato l'aspetto narrativo nel suo complesso abbastanza insapore. Ha una trama con ottime potenzialità, nonostante le premesse banali, ma personaggi talmente piatti e un ritmo talmente zoppicante che non è riuscito a coinvolgermi. Fra tutti gli aspetti della trama, mi sono trovato più interessato alla papessa Lodovica che a qualunque altro personaggio. Mi sorprende, poi, come l'aspetto di critica/satira religiosa che permea molti aspetti della storia, e che anzi ne costituisce uno dei temi principali, possa essere tanto sottile e arguto un momento quanto becero e superficiale l'altro.

 

Volume 1: La città gialla   

In una galassia imprecisata, la società del pianeta Papathea è dominata da un regime di stampo fortemente religioso, che controlla la vita delle persone tramite editti religiosi e spettacoli d'illusionismo pubblici. Questo regime è governato dalla papessa Lodovica, rappresentazione dell'amore carnale, e opposto dai sostenitori della ex-co-papessa Agape, rappresentazione dell'amore spirituale fatta uccidere dal regime. Le "Sky doll" sono delle androidi semi-senzienti di forma e aspetto umanoide, create affinché gli abitanti possano soddisfare i propri istinti erotici senza commettere peccato. La nostra protagonista è Noa, una Sky doll che, diciamolo in coro, sogna di più dalla propria vita e vuole scappare da quel mondo che opprime la sua personalità (un misto fra N5 di Corto circuito e l'intero canon delle principesse Disney). Noa dimostrerà presto che in lei c'è qualcosa di molto più di un semplice robot-prostituta, qualcosa di potente e misterioso che sembra essere legato ad Agape.
No perché sono qua, insomma, ci sarei anch'io. O te o chi per te, avete un attimo per me?

OK, già la prefazione parte male con una di quelle critiche alla Chiesa e alla Walt Disney che, dopo averle sentite per anni, ormai nella mia mente si trasformano nella frase "Sono un gggiovane anarcoide entry-level"; poi la prima scena contiene una di quelle critiche / prese in giro alla religione che, di nuovo, dopo averle sentite per tanti anni al liceo ormai nella mia mente si trasformano nella frase "In ambito religioso sono di una superficialità abissale e quando dirò qualsiasi cosa in merito partite dal presupposto che non ho idea di quello di cui sto parlando". Il che è molto strano, perché per tutto il resto del volume la satira dell'aspetto più mercificatore e idolatra del cristianesimo è tutt'altro che banale, così come la messa in ridicolo delle molte ipocrisie del cattolicesimo all'italiana e di un'informazione comicamente connivente col potere. Certo, mi fa un po' ridere che si accusi Dio di essere maschilista quando qui TUTTI i personaggi femminili hanno COSTANTEMENTE le tette di fuori anche quando non ce n'è nessun motivo, ma tralasciamo.

I disegni sono qualcosa di meraviglioso: gli ambienti, i colori, le tette, le espressioni facciali, il design, quel suo stile inconfondibile, le tette, è tutto veramente da restare a bocca aperta, le tette.


Volume 2: Aqua       

I nostri eroi arrivano su Aqua, e purtroppo non ci trovano nessuna Neo-Venezia, nessun gatto marziano che dice puinyu, e nessuna ragazzina coi capelli rosa che dice "ueeeeeh?" quando le si vietano cose. Proseguendo sia la trama politica che il mistero intorno alla protagonista, incontriamo un pianeta di esseri acquatici, tutte donne, tutte cloni, che vivono una filosofia spirituale e mistica in netto contrasto con il "papismo" di Papathea. Anche questa specie di setta, però, viene sottilmente satirizzata, come il cattolicesimo nel primo volume; solo che, a differenza del primo volume, questa viene fatta con una superficialità e un'ignoranza francamente imbarazzanti. Credo voglia essere una presa in giro al mondo della cultura new age, che per i suoi aspetti mercificatori merita il perculamento, ma c'è una differenza abbastanza sensibile fra una critica fatta conoscendo quello che si tratta e una critica fatta a partire da preconcetti e nozioni superficiali, soprattutto questa setta diventa un calderone che comprende aspetti di religioni incomparabilmente diverse per contenuti e provenienza storico-geografica. È la differenza fra la satira religiosa di Ricky Gervais e quella di George Carlin, per esempio: entrambi atei, entrambi antireligiosi, ma la prima è pungente e precisa, parla effettivamente della religione, mentre l'altra è un insieme di insulti a casaccio basati non tanto sulla religione quanto sul modo in cui la vivono i contadini analfebeti dell'Alabama (ogni volta che fa parlare uno strawman cristiano usa un forte accento Southern American, ci avete fatto caso?). 

Per dire, una delle illustrazioni in "Decade". Per dire, eh!
A questo voglio aggiungere, giusto per proseguire il discorso maschilismo, questo elenco in ordine sparso di cose che succedono nel volume: uno stupro presumo anale out of fucking nowhere; un tentato stupro lesbico; sottotesti lesbici tutt'altro che sottili o sensati; tette di fuori DI CONTINUO; inquadrature e scene fanservice che per carità negli anime ho visto di peggio ma insomma; riferimenti a un "pesce sacro" accompagnato da donne inginocchiate con gli occhi chiusi e la bocca aperta; tale "pesce sacro" entra nella bocca della protagonista. Non è colpa mia, Barbucci-Canepa: VOI avete tirato fuori il maschilismo. Non ci avrei neanche pensato se VOI non mi aveste messo in questo mindset. E poi siete di Genova, quindi sapete benissimo che "pesce" è un eufemismo fallico.

Potrei lasciar passare tutte queste cose se la storia fosse interessante, ma... vi dirò la verità, non mi sta coinvolgendo. I disegni sono sempre spettacolari, ma contenutisticamente mi sta abbastanza deludendo. C'è qualche spunto interessante sul personaggio di Lodovica, però, che potrebbe compensare la potenziale (se la storia andrà nella direzione che mi sto immaginando) banalità del personaggio di Noa

 

 

Volume 3: La città bianca   

"Vieni" in che senso?
La storia viene lanciata a gran corsa, fra sviluppi importanti, conflitti fra i protagonisti, e l'aspetto satirico che si confonde un po' e fa un po' di giri su sé stesso e non si capisce bene dove voglia andare a parare. Anzi, in generale questo volume non si capisce bene dove voglia andare a parare:
E perché a un certo punto Noa diventa tipo Biancaneve e viene salvata dagli animali?  

Davvero non so come giudicare questo volume, perché a parte i soliti bellissimi disegni e alcune scene impostate e dirette in modo particolarmente creativo, si presenta come una serie di eventi confusi e un po' affrettati (Cleopatra e Jahu? wha...?) che passano senza lasciare il segno. Certo, il fatto che sia un episodio "di mezzo" probabilmente non aiuta, ma mi ha lasciato abbastanza freddo, e non saprei neanche spiegare il perché. Se non fosse che il quarto volume è uscito di recente, forse nemmeno mi interesserei di sapere come continua. Anche perché molti sviluppi futuri sono abbastanza palesi:


Volume 4: Sudra   

I dieci anni di fermo un po' si fanno sentire. Forse è una mia impressione, ma mi dà la sensazione sia di essersi perso per strada dove esattamente voleva andare a parare con l'ultimo volume, sia di avere fretta di chiudere tutto. Infatti viene rivelata quasi tutta la backstory che restava nascosta, la questione del padre si è risolta esattamente come avevo previsto, il potere di Noa viene buttato in primo piano, Agape si rivela completamente persino nel suo legame con quegli animaletti provvidenziali, si butta lì una rivelazione assolutamente superflua sulla ex moglie di Jahu e immediatamente dopo Cleopatra viene buttata in una situazione di pericolo (perché, insomma, è un personaggio talmente memoriabile che non sono nemmeno dovuto andarmi a rileggere il volume 3 per ricordarmi chi stracazzo fosse e perché scopasse con Jahu, eh!), chi doveva consumare ha consumato. Sono io che mi aspettavo troppo da un fumetto tanto lodato e circondato da tanti fan estasiati?

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