Se è vero che l'accumularsi di tanti piccoli difetti e di tanti piccoli fastidi può compromettere irrimediabilmente la godibilità di un videogioco, è altrettanto vero che se questo riesce ad essere immersivo e a centrare quell'unico bersaglio principale, il proprio punto focale, allora diventa sorprendentemente facile perdonargli tutto; soprattutto se si tratta di un prodotto indie con poco budget, e se la scelta del punto focale in questione rivela un discreto coraggio da parte dei suoi sviluppatori. Ed Enola, un horror psicologico situato all'ipotetica intersezione fra Silent Hill, Amnesia: The Dark Descent e Gone Home, è proprio uno di quei casi.
La storia segue una ragazza, l'eponima Enola, alla ricerca della propria amata, Angelica, attraverso un mondo terrificante evocato dai ricordi traumatici del suo passato. È una storia di violenza, vendetta, odio, ma anche amore e perdono. Ha il coraggio di prendere come tema cardine un argomento molto spinoso, ovvero lo stupro, e l'abilità di trattarlo in un modo sia delicato che emotivamente potente, senza cadere né nello shock value fine a sé stesso né in becere retoriche vittimiste "acchiappalike".
Semplicemente, mette il giocatore di fronte alle vive immagini e alla viva voce della vittima, dei suoi ricordi, delle persone a lei vicine, dei suoi conflitti, del suo trauma, del suo dolore. Ci sentiamo noi stessi Enola mentre mettiamo assieme pezzo dopo pezzo, scena dopo scena, lettera dopo lettera la storia di questa ragazza "dal volto d'angelo", e cerchiamo di comprendere il terrore e il dolore che ha subito... così come quello che ha desiderato infliggere.
La storia segue una ragazza, l'eponima Enola, alla ricerca della propria amata, Angelica, attraverso un mondo terrificante evocato dai ricordi traumatici del suo passato. È una storia di violenza, vendetta, odio, ma anche amore e perdono. Ha il coraggio di prendere come tema cardine un argomento molto spinoso, ovvero lo stupro, e l'abilità di trattarlo in un modo sia delicato che emotivamente potente, senza cadere né nello shock value fine a sé stesso né in becere retoriche vittimiste "acchiappalike".
Semplicemente, mette il giocatore di fronte alle vive immagini e alla viva voce della vittima, dei suoi ricordi, delle persone a lei vicine, dei suoi conflitti, del suo trauma, del suo dolore. Ci sentiamo noi stessi Enola mentre mettiamo assieme pezzo dopo pezzo, scena dopo scena, lettera dopo lettera la storia di questa ragazza "dal volto d'angelo", e cerchiamo di comprendere il terrore e il dolore che ha subito... così come quello che ha desiderato infliggere.
Sì, perché se molti elementi chiave sanno essere shockanti e "in your face" (soprattutto nella modalità\espansione Nightmare, una sorta di versione 1.5 del gioco più approfondita e più completa; suggerisco comunque di giocare prima la versione "base"!), buona parte degli eventi "secondari" sono raccontati con un intreccio di intelligenti simbolismi, di parole dei comprimari, di oggetti sparsi nel mondo di gioco (e non mi riferisco solo a quelli con cui il giocatore può interagire!). Anche se la trama è un po' oscura, a tratti e soprattutto all'inizio, se il giocatore è disposto a esplorare e a fare attenzione ai dettagli i pezzi del puzzle vanno tutti a posto dopo un paio di giocate, pur lasciando quel po' di mistero e di apertura all'interpretazione che rendono il tutto ancora più interessante.
Ovviamente, però, non è un gioco privo di difetti, molti dei quali dovuti all'inesperienza o alla mancanza di budget degli autori. Nel suo complesso è molto buggoso, con ambienti dalla direzione artistica confusa e animazioni tendenti al derpy; e anche il gameplay lascia parecchio a desiderare. Paradossalmente, funziona meglio quando il gameplay si limita a farci camminare nell'ambiente, lasciando che il mondo faccia "respirare" la storia e le sue sensazioni (gli stage Midnight Heaven e The Tower, in particolare, sono magistrali), che quando cerca di inserire enigmi, azione, o, Dio ce ne scampi e liberi, del platforming in prima persona.
Ovviamente, però, non è un gioco privo di difetti, molti dei quali dovuti all'inesperienza o alla mancanza di budget degli autori. Nel suo complesso è molto buggoso, con ambienti dalla direzione artistica confusa e animazioni tendenti al derpy; e anche il gameplay lascia parecchio a desiderare. Paradossalmente, funziona meglio quando il gameplay si limita a farci camminare nell'ambiente, lasciando che il mondo faccia "respirare" la storia e le sue sensazioni (gli stage Midnight Heaven e The Tower, in particolare, sono magistrali), che quando cerca di inserire enigmi, azione, o, Dio ce ne scampi e liberi, del platforming in prima persona.
L'atmosfera, infatti, è molto solida, e con giusto quel paio di ben dosati jumpscare riesce a trasmettere quella sensazione di essere costantemente in pericolo, vulnerabili, chiusi in un angolo, che è fondamentale in un horror (se poi questo viene usato per rinforzare il tema dello stupro, tanto meglio!).
Le mappe alternano monotonia senza particolare direzione artistica ad interessanti giustapposizioni simboliche. |
Gli enigmi, in particolare, sono francamente ottusi. Se dovessi fare un paragone con Silent HIll, li direi più vicini al puzzle del pianoforte che a quello dello zodiaco. Soprattutto a causa del fatto che, in molti casi, gli indizi che vengono forniti fanno più male che bene. Ricordo un esempio: avevo intuito immediatamente una chiave d'interpretazione, ma l'indizio drammaticamente mal espresso mi aveva spedito su percorsi mentali totalmente diversi; dopo più di mezz'ora passata a cercare di fare sistemi di equazioni a due incognite alla ricerca di una soluzione, mi sono arreso, ho guardato una guida su internet, e mi sono reso conto che la mia prima intuizione era quella giusta. Non fa molto piacere, diciamo.
Ci sono, infine ed ovviamente, dei finali multipli, ognuno dei quali sensato e soddisfacente. Purtroppo, però, le condizioni per ottenerli sono a dir poco esoteriche. Per dire, uno dei tre finali della modalità normale non è ancora stato scoperto dalla community!
La sidequest della modalità Nightmare, poi, è particolarmente anti-intuitiva, ed è un peccato considerando che i due finali da essa dipendenti sono i più belli del gioco. Non è affatto una cattiva idea legarli a una scelta fra due tipi di cristalli da trovare esplorando l'ambiente (ognuno dei quali, peraltro, sblocca un flashback: quelli bianchi a tema romantico a quelli rossi a tema erotico!), ma chiedere che, dei sette cristalli ottenibili, se ne scelgano solo cinque, non uno di più, non uno di meno, tutti rigorosamente dello stesso tipo, ecco, un po' un'idiozia lo è.
Scoprire il passato e il futuro della storia d'amore fra le due ragazze è una delle principali leve emotive della modalità Nightmare. |
La sidequest della modalità Nightmare, poi, è particolarmente anti-intuitiva, ed è un peccato considerando che i due finali da essa dipendenti sono i più belli del gioco. Non è affatto una cattiva idea legarli a una scelta fra due tipi di cristalli da trovare esplorando l'ambiente (ognuno dei quali, peraltro, sblocca un flashback: quelli bianchi a tema romantico a quelli rossi a tema erotico!), ma chiedere che, dei sette cristalli ottenibili, se ne scelgano solo cinque, non uno di più, non uno di meno, tutti rigorosamente dello stesso tipo, ecco, un po' un'idiozia lo è.
Ah: per l'amor del cielo, cambiate la doppiatrice di Enola. Col doppiaggio di Astrid, Angelica e del Mostro così solido, intenso, agghiacciante, arrivare al finale e sentire la voce di Enola è un calo di qualità abbastanza estraniante.
Ma come dicevo, la qualità di storia, atmosfera e personaggi è tale da farmi perdonare tutti questi difetti. È un gioco crudele, disturbante, visceralmente emozionante e commuovente, coraggioso, e certamente non per tutti data la natura pesante e spinosa del suo tema centrale, ma lo consiglio vivamente.
Aggiungo un paio di commenti ulteriori e mie analisi personali, sotto spoiler:
Ma come dicevo, la qualità di storia, atmosfera e personaggi è tale da farmi perdonare tutti questi difetti. È un gioco crudele, disturbante, visceralmente emozionante e commuovente, coraggioso, e certamente non per tutti data la natura pesante e spinosa del suo tema centrale, ma lo consiglio vivamente.
Aggiungo un paio di commenti ulteriori e mie analisi personali, sotto spoiler: