Prometto, ultimo post politico almeno fino a maggio, dopo torno a parlare di nerdate.
Com'è normale e naturale, le analisi del dopo voto si sprecano, e fra queste mi hanno colpito questi due articoli che trattano un tema a me caro:
- Chi ride del reddito di cittadinanza non ha capito nulla di queste elezioni, da uno dei blog-riempitivo del Fatto Quotidiano online
- Lo strano snobismo di sinistra verso gli elettori dei Cinquestelle, da Linkiesta
Mi è caro perché sono di sinistra, ex elettore del PD (politiche 2008 e regionali 2010) ed ex elettore del M5S (politiche 2013, europee 2014, regionali 2015), quindi vedo le due forze come, in qualche misura, vicine a me, pur se nessuna delle due mi rappresenta più. Dalla mia prospettiva, la débâcle del PD, unita a una totale incapacità di vederne le ragioni, ha un che di tragedia shakespeariana che mi fa temere molto per il futuro della mia parte ideologica. Credo che questi
articoli centrino perfettamente tre punti:
- Leggo tanta facile ironia sul reddito di cittadinanza, a partire da pagine di meme di bassissima qualità fino ad arrivare alla recente notizia falsa
propagata da Repubblica, Gramellini e altri (ovviamente senza poi correggerla, perché figuriamoci). Nella maggior parte dei casi, peraltro, ironia fatta da chi non ha capito un cazzo di com'è il reddito di cittadinanza come inteso dai grillini, perché nella mia esperienza smettono di ridere e ci restano di sasso quando
scoprono che il PD di Renzi ha praticamente già messo in piedi una misura quasi
identica e che SeL la proponeva dal lontano 2012. Non criticano il RdC: criticano uno strawman, un meme, una
rappresentazione mediatica diventata baudrillanamente iperreale.
- La vittoria di M5S
e Lega dimostra che, nonostante tutti quelli che straparlano di
fesserie come la "post-ideologia" (I'm looking at you, Di Maio), la
dinamica conflittuale più importante nelle società moderne è e resta quella di classe. Anche
quest'ondata di razzismo, populismo e becero nazionalismo che colpisce anche
chi non ci si aspetterebbe può essere inquadrata nell'ottica di una
dinamica di classe mal rediretta.
- Il fatto che il PD e buona parte del suo elettorato non solo non se ne accorgano, ma addirittura se
ne facciano beffe ("lol i giovani disoccupati e ignoranti che vogliono i
soldi senza lavorare"), certifica il loro fallimento e la
loro incapacità di vedere e comprendere una realtà che non sia quella di
Confindustria, di Farinetti e dei salotti snob dei socialdemocratici
all'italiana (che si credono versioni hip hop di Togliatti ma non si
qualificano nemmeno come versioni lounge di Sanders). Non solo: significa che
il loro 18% alle ultime elezioni è quasi un
miracolo, probabilmente dovuto a chi (comprensibilmente!) ha avuto paura del M5S quanto della destra e si è turato il naso; perché per come stanno parlando e si stanno comportando ora, si dimostrano indegni persino della doppia cifra.
Qualcosa che il PD non sta facendo: "Practice What You Preach"
Perché sì, io sono d'accordo quanto volete sul rischio rappresentato
dall'analfabetismo funzionale, dal continuo scadere di livello della retorica politica, dal reflusso di fascismo, dall'impresentabilità delle destre
italiane, dalle fake news confezionate ad arte. Ne ho parlato anche su queste pagine. Posso anche essere
d'accordo sulla necessità di mettere un qualche tipo di asterisco
al suffragio universale, perché gli imbecilli che votano senza sapere cosa fanno
ci sono, e sono effettivamente un pericolo, e una qualche "misura tampone" per tutelarci tutti potrebbe non essere una cattiva idea.
Ma, cari elettori ed eletti del PD, molti dei quali so di poter chiamare compagni, permettetemi di
essere schietto con voi. Non per il gusto di offendervi, ma... ecco, come una ex fidanzata a cui avete fatto tanto male ma che tutto sommato ricorda col sorriso i tempi in cui ci eravamo amati, e che adesso patisce a vedervi lì, sul divano, ubriachi di birra del discount, che mangiate i noodle instantanei del giorno prima riscaldati, mentre guardate in TV le repliche di Don Matteo e vi autoconvincete di essere a posto solo perché voi sapete citare Hegel mentre il vostro collega stronzo una volta ha parlato di Pinochet in Venezuela.
- Se tutto quello che riuscite a dire su Di Maio è che non ha mai lavorato e sbaglia i congiuntivi, non avete capito un cazzo.
- Se vi lamentate dell'analfabetismo funzionale e poi introducete l'alternanza scuola-lavoro e il resto della "Buona Scuola", non avete capito un cazzo.
- Se adottate retoriche e livore comunicativo identici a quelli che tanto criticate (giustamente!) di M5S e Lega, non avete capito un cazzo.
- Se quando litigate con uno di quei turbogrillini bavosi che infestano la rete non riuscite a dir loro altro che "grullini", "sacroblogghe", "pentadementi", "Grillo pregiudicato", "lol le mancate restituzioni", "lol le buche a Roma", siete esattamente al loro livello, e, di conseguenza, non avete capito un cazzo. E non cominciate col "maestra ma ha iniziato lui" ché se no davvero dobbiamo ripartire dalle elementari!
- Se combattete contro le fake news delle pagine grilline e leghiste (e il loro fumoso rapporto col partito che non si sforza di stigmatizzarle), ma poi lasciate che Repubblica e altri giornali della vostra area vomitino impuniti una bufala demagogica dopo l'altra contro il Cinquestelle, non avete capito un cazzo.
- Se combattete (giustamente!) contro "l'uso politico" di approssimazioni e luoghi comuni, ma poi parlate convintamente del M5S come di quelli di scie chimiche e terrapiattismi e "anti-metodo scientifico" che si fanno abbindolare dai meme, siete degli ipocriti oltre a non aver capito un cazzo.
- Se vi crogiolate nell'appoggio di quelle élite artistiche che sono di centrosinistra a prescindere e di quelle élite economiche che sono "governative per definizione" (cit. Agnelli, e che infatti stanno già saltando sul carro del vincitore), mentre a lavoratori e studenti chiedete sacrifici e flessibilità, avete venduto la vostra storia e la vostra identità al capitale. Oltre a non aver capito un cazzo.
- Se usate l'etichetta dell'analfabeta funzionale per liquidare la discussione con chiunque sia in disaccordo con voi, evitando di riconoscerne l'umanità, evitando anche solo di prendere in considerazione l'idea che magari tutti i torti potrebbero non averceli, non avete capito un cazzo.
- Se usate il refrain dell'incompetenza, poi fate ripetutamente leggi che vengono bocciate per incostituzionalità, poi il vostro avversario presenta una proposta di squadra di governo tutta improntata alla scelta di figure tecniche super partes, e voi continuate col refrain dell'incompetenza, state facendo l'equivalente dialettico di mettervi le mani sulle orecchie gridando "la la la la la la la". Ovvero, non avete capito un cazzo.
- Se, una volta sconfitti da un partito di cui giustamente criticate le idee altalenanti e poco chiare, non vi chiedete come mai così tanti italiani preferiscano comunque quelle alle vostre, non avete capito un cazzo.
- Se non vi rendete conto che buona parte dei votanti Cinquestelle una volta erano dei vostri, e non ne traete le dovute conclusioni, non avete capito un cazzo.
- Se combattete, giustamente, gli analfabeti funzionali, ma poi siete convinti che questi siano solo gli altri; anzi, che gli altri siano solo analfabeti funzionali; anzi, che se gli analfabeti funzionali non votassero i partiti a voi avversi sparirebbero mentre voi e solo voi volereste; ecco, non è solo che non avete capito un cazzo: è proprio che, sotto sotto, un po' analfabeti funzionali lo siete anche voi.
Cercate di tirarvene fuori. Se
no, non basterà "rifarvi la verginità" (salvinianamente) all'opposizione, fuggendo da qualunque ipotesi di convergenza con un
M5S a cui siete più simili di quel che pensiate entrambi (come non avete fatto, invece, con Berlusconi... BERLUSCONI, santoddio!) e quindi consegnando il Paese alla
destra, per evitare di sparire alla prossima tornata
elettorale.
Oh, per carità, a me
va anche bene, eh! Magari con un PD sotto il 10% sarà la
volta buona che vedremo crescere un po' di Potere al Popolo e di Partito
Comunista! Io lo dico per voi.
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RispondiEliminaL'ho già detto "non avete capito un cazzo"?
«I dubbi restano. Ma almeno cerchiamo di sfatare i miti.»
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