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25 ago 2019

[Angolo del Mugugno] A.d.M. 8 - Di crisi e tradimenti

Bentornati all'Angolo del Mugugno, la rubrica sempre più occasionale in cui mi lamento di cose, prevalentemente aventi a che fare con la politica perché sono una persona noiosa con hobby noiosi.
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1) Ah shit, here we go again.


2) Questo eccellente articolo de Il Post spiega come Annatar abbia scelto accuratamente il momento peggiore possibile per aprire il discorso crisi. O meglio: il momento peggiore per noi tutti, ma potenzialmente il migliore per sé stesso.



3) La mia ipotesi iniziale era che il novello DJ confidasse nel "senso di responsabilità" altrui per scommettere non sul voto immediato ma su un qualche governo tecnico o una qualche maggioranza transizione quantomeno per gestire la manovra economica, cosa che gli permetterebbe di gridare all'inciucio e fare il bel verginello mentre pioveranno le solite manovre lacrime e sangue. Ma in caso di elezioni, i tempi tecnici sono tali che l'aumento dell'IVA scatterebbe quasi certamente (come spiega bene l'articolo), e a quel punto il leader leghista potrebbe provare a dare la colpa agli altri "attaccati alla poltrona" per aver allungato i tempi e ritardato l'insediamento dei suoi "pieni poteri".
Annatar non solo riesce a portare a casa il TAV (con sommo godimento dei suoi finanziatori), non solo riesce a disinnescare un po' di questioni care al M5S, e molte altre care a me personalmente (discussione sul salario minimo, riforma della giustizia, iniziative per la conservazione del folklore locale italiano, ridiscussione delle concessioni autostradali ai Benetton, tematiche ambientali ecc.), ma riuscirà a sembrare "innocente" di fronte all'elettorato se IVA e DEF vanno male.



4) Se certamente Annatar ha tradito il governo per interessi personali e di partito (e non certo su questioni sostanziali, dato che l'ha quasi sempre avuta vinta su tutto), è pur vero che il M5S non è estraneo a tradimenti ideologici. Il più recente, quello del TAV, è forse il più grande e il più irreparabile, ma arriva alla fine di altri rospi non meno gravi: dall'ILVA al voto a Ursula von der Leyen, dalla mancata autorizzazione a procedere ai Benetton in Alitalia, per non parlare di quel Reddito di Cittadinanza diventato un anemico sussidino di disoccupazione. Si sono rivelati ingenui, privi di qualsivoglia solidità ideologica, strategia politica, capacità di analisi, e soprattutto, coraggio e coerenza, disattendendo sistematicamente una a una le loro idee migliori.

4bis) Anche oggi quell'orrida mangiatoia del TAV si ferma domani, e ancora per un po' spenderemo soldi fingendo di voler fare un'opera "strategica e urgentissima" da trent'anni. Anche oggi Lega, PD e FI palesano la loro sostanziale omogeneità sulle scelte economiche di rilievo. La migliore opposizione al governo l'ha fatta il governo stesso, mentre la minoranza parlamentare è rimasta per mesi inscatolata in indignate ironie sulla polemica della settimana (spesso incentrata su questioni di decoro o di principio piuttosto che su effettive leggi o azioni concrete) buone solo a tenere Annatar fisso in prima pagina, mentre le sue peggiori porcate sono state ignorate, lasciate scorrere nel dimenticatoio, o addiritura approvate.
4tris) Quando il sole della politica è basso sull’orizzonte, anche Di Battista proietta grandi ombre.

L'ineffabile Zinga (cit.)
5) Di fronte a questa crisi, il PD, principale partito d'opposizione, si fa trovare perfettamente pronto: infatti hanno subito iniziato a litigare, a sabotarsi a vicenda e a collezionare clamorose giravolte. Renzi, che quando poteva prevenire il contratto gialloverde ha chiuso la porta in faccia a qualunque trattativa col M5S  ("il popolo ci ha votato all'opposizione", ricordate?), oggi invoca l'accordo coi grillini. Zingaretti si dichiara contrarissimo, ma poi, ovviamente, capitola, quasi come se lì dentro non comandasse lui. Inoltre, si stanno imponendo per un no deciso a Conte, che è non solo di gran lunga il migliore di tutta la compaggine gialloverde (opinabile), ma è anche il leader politico più gradito d'Italia (fattuale, secondo i sondaggi). Complimenti, ragazzi, siete incredibili: non ne azzeccate una nemmeno per sbaglio.
5bis) Incidentalmente: non vorrei dire "ve l'avevo detto che PD e M5S sono più vicini di quello che entrambi credano e un accordo fra loro sarebbe più naturale che uno con la Lega", però... ve l'avevo detto.



6) NEW RULE: Chi, in politica, fa uso di argomenti tipo "dite sempre no a tutto", "il partito del no contro il partito del sì", "non si può stare sempre fermi e dire sempre no", "quelli che amano contro quelli che odiano" ecc., è un imbecille.
Scusate, di solito cerco di metterle giù in modo più sagace e meno insultante, ma sono troppi anni che sento ripetere queste fesserie infantili, questi patetici capricci da asilo nido del più arretrato paesello nel profondo Alabama, queste retoriche talmente evidenti nella loro insostanziale nullità che se mi mettessi ad argomentare per attaccarle mi sembrerebbe di insultare l'intelligenza di chi legge, che a un certo punto mi finisce la pazienza. Fuuu, scusate, avevo bisogno di sfogarmi.

6bis) «Scusa, puoi regalarmi 30.000€? Posso venire a casa tua a provarci con tua figlia di 11 anni? Posso rigarti la macchina con una chiave disegnando un gigantesco pene? Posso usare i soldi della tua pensione per costruire una statua equestre in uranio massiccio per onorare Yui Hirasawa di K-On? Ehhh, ma dici sempre di no a tutto, è coi sì che si cambia l'Italia!»



7) Gli sviluppi più recenti mi hanno fatto riconsiderare la mia ipotesi iniziale. Annatar, infatti, sembra tentare di ricucire lo strappo. Dal "il mio telefono è sempre acceso", al ritiro della mozione di sfiducia contro Conte, fino addirittura a proporre la premiership di Di Maio. Come se si fosse accorto di aver commesso un madornale errore di calcolo, o come se qualcuno (compagni di partito o referenti esterni) glie l'avesse suggerito, o come se, contrariamente a come immaginavo, non avesse previsto la possibilità di una nuova maggioranza di legislatura. Se il suo piano fosse stato quello che ipotizzavo io, non credo avrebbe fatto tutte queste giravolte e tutti questi piagnistei decisamente poco dignitosi. Ma forse c'è un'altra cosa che non aveva previsto, e che non avevo previsto nemmeno io: la mossa, pare, è costata consensi alla Lega e al suo leader in particolare.

7bis) Annatar ha fatto cadere un governo in cui poteva spadroneggiare da un ministero chiave per la propria area propagandistica, per consegnarsi all'opposizione nella speranza che questo faccia gonfiare i suoi consensi venturi. Sapete... so che per tanto tempo ho detto che stavamo sottovalutando la sua intelligenza strategica, ma forse adesso abbiamo esagerato nell'altro senso. A quanto pare, da capitano a pagliaccio il passo è breve.



8) Un esecutivo M5S-PD cosa otterrebbe, col pagliaccio a fare il bel verginello all'opposizione? Sarebbe litigioso quanto quello gialloverde quindi difficilmente arriverebbe a fine legislatura, costerebbe consensi a entrambi (molti elettori dem preferiscono la Lega ai grillini, e molti elettori grillini preferiscono la Lega ai dem), ed è presumibile che si macchierebbe di manovre economiche estremamente impopolari (nessuno dei due ha la minima prospettiva di cambio di sistema, e il Mov si è dimostrato estremamente cedevole). Insomma: significherebbe solo spostare il trionfo elettorale della Lega in avanti di un anno o due. Davvero l'arrivo di Salvusconi o Salveloni è inarrestabile, e Annatar va lasciato sgonfiare?

Non è detto. Il delirio d'onnipotenza e di personalizzazione derivante dal trionfo alle europee (la storia recente di quell'altro Matteo ci insegna: stravincere alle europee non porta bene) ha già spinto il leader leghista a fare un passo falso, una scommessa troppo ardita a cui ha cercato di rimediare umiliandosi clamorosamente, e una leggera flessione nei consensi c'è già stata. Non è da escludere che abbia già toccato il "punto Renzi" e sia già nella fase calante della sua parabola. Per la prima volta dopo molti anni, non so cosa aspettarmi dai prossimi sviluppi politici. Ne vedremo delle belle. Verremo salassati nel nome de ( ノ ゚ー゚)ノI M E R C A T Iヽ(゚ー゚ヽ), ma ne vedremo delle belle.
 
8bis) Nel frattempo, non lasciamoci distrarre dall'argine al babau, o dalla gloriosa cazziata che il presidente Conte gli ha impietosamente rovesciato addosso mentre lui faceva spallucce e facce buffe: qualunque cosa verrà dopo non sarà una panacea, non sarà amico dei lavoratori e dell'ambiente. Quando questa marea si ritrarrà, noi dobbiamo essere pronti. Dobbiamo infilarci in ogni contraddizione della melma che verrà, e ricostruire un movimento che davvero guardi a un cambio di sistema.



9) Però vi prego: se davvero si farà 'sto governo PD-5S, non chiamatelo "giallorosso". Mi si rivoltano le budella a sentir definire "rosso" il PD.



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