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30 nov 2018

[Angolo del Mugugno] A.d.M. 3 - di Natale, boriosi e mercati

Bentornati all'Angolo del Mugugno, la rubrica occasionale in cui il laureato che desidera argomentare e esprimersi in modo il più possibile equilibrato si prende una pausa per portare giù a pisciare il campagnolo ligure che ha bisogno di sfogarsi e di mandare a quel paese le cose.

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1) Più passa il tempo, prima comincia il Natale. A ottobre già vendevano i pandori, a inizio novembre già iniziavano a comparire in giro illuminazioni natalizie che poi, fisso, dureranno fino a febbraio, appena passato Halloween ho iniziato a sentire quella stramaledetta All I want for Christmas. Ho capito che dovete disperatamente vendere, ma un minimo di dignità, maledizione. Una volta il periodo natalizio non era 8 dicembre-6 gennaio? Non dovrebbero esserci decorazioni in giro prima dell'Immacolata, belin, se no arrivo alla Vigilia che reagisco alle canzoni di Natale con subitanei scatti di furia bavosa ed omicida.
1bis) All I want for Christmas e Jingle Bells si avvicinano sempre di più ad essere considerabili crimini contro l'umanità. 

2) Riguardo la questione inceneritori: anni fa ho sostenuto le battaglie contro la loro costruzione, perché sapevo della pericolosità delle loro emissioni. Non so se oggi la tecnologia sia tale da contenerle in modo tale da ridurre o addirittura azzerare l'impatto sulla salute; davvero, non lo so, qualcuno mi illumini. Ma anche ben così non fosse: Di Maio, carissimo, che i primi tempi mi piacevi pure mortacci tua mentre adesso viene anche a me da chiamarti "Giggino" come un De Luca qualsiasi, sei proprio sicuro che, in una terra come la Campania, dove c'è la camorra, dove il problema rifiuti è endemico, dove c'è una, diciamo così, "disabitudine" alla raccolta differenziata, degli inceneritori non siano preferibili quantomeno ai roghi incontrollati di rumenta in giro per la regione? Di nuovo, legit question here. 
2bis) Certo, questo solo se tali inceneritori fossero statali e controllati da mano pubblica, non certo se lasciati in mano ai capitalisti privati che li gestirebbero esclusivamente per trarne il maggior profitto personale possibile

3) NEW RULE: Per contrastare la pirateria, la via legale deve essere più semplice, più comoda e più affidabile della via illegale. Non è possibile che i giochi craccati funzionino sempre benissimo mentre per quelli acquistati spesso devo tapullare delle mezz'ore. Non è accettabile che io paghi un abbonamento mensile a un servizio di streaming e poi mezzo catalogo del sito non sia accessibile per via di boiate con le licenze regionali. Non è accettabile che iLok sia così difficile da far andare e così inaffidabile che molti sound engineer professionisti siano costretti a prendersi una versione craccata di programmi regolarmente acquistati per essere sicuri di non venir bloccati fuori durante un lavoro importante.

4) Un nuovo studio rivela che mettere la freccia e rispettare le distanze di sicurezza NON vi fa accorciare il pene. Quindi non preoccupatevi, non siete meno uomini se mettete la freccia. Dunque mettetela giudamerda. Lo stesso studio rivela che mettere la freccia e rispettare le distanze di sicurezza  NON vi fa crescere la barba. Quindi non preoccupatevi, non siete meno donne se mettete la freccia. Dunque mettetela giudaboia. 

5) La pausa caffè sul lavoro dovrebbe essere un diritto sancito dalla Costituzione. Anzi, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Tipo cinque minuti ogni quattro ore o qualcosa del genere.

Careful not to cut yourself on that edge, mate.
6) La vicenda dell'intervento di Corallo al congresso del PD ci insegna una cosa, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno: che anche i fan dell'immunologo, che pur si credono quelli competenti, scientifici e seri, non sono che tifosi di un'altra squadra di calcio, abitanti di un'altra echo chamber rispetto a quella dei no-vax. La reazione pavloviana ed il fervore religioso con cui è stato attaccato Corallo, per il solo aver osato nominare Sua Onniscienza Burioni il Blastatore Diggente (sempre sia lodato) per un motivo che non fosse il lodare la Sua Santa Sapienza e la Sua Santa Crociata contro gli infedeli, pardon, gli analfabeti funzionali, sono meravigliosamente significativi; dimostrano quanto avesse ragione Corallo.
6bis) Quello di Burioni è un case study estremamente interessante: dimostra come ci si possa comportare in modo così becero da passare dalla parte del torto anche quando, nel merito delle proprie argomentazioni, si ha totalmente ragione.
6ter) Avevo già scritto qualcosa su quest'ambito.

7) NEW RULE: Qualcuno mi deve spiegare perché, per giudicare la bontà di politiche economiche di uno Stato, pendiamo tutti dalle labbra delle agenzie di rating, che sono agenzie private (=il cui unico interesse è il profitto e la cui unica responsabilità è verso proprietario e azionisti), americane, partecipate dalle multinazionali (=non esenti da bias e conflitti di interesse), la cui inaffidabilità e non-neutralità è stata già ampiamente provata dalla crisi del 2008 e confermata persino da Mario Draghi.

Ahhhh, Vicaretti. <3 Ormai ti seguo solo per avere qualcosa di cui incazzarmi già a colazione.<3
8) L'altra mattina (29 novembre), a RaiNews 24, c'era un economista che raccontava come una sua vicina di casa di cui gestisce i risparmi, che "non ha cultura né particolare istruzione" (parafraso, ma parole sue), gli avesse chiesto di non investire più i suoi soldi in BTP italiani, perché "con tutto quello che leggo sui giornali non mi fido, non sono sicuri", e come questo fosse esempio di sfiducia dei mercati e quindi indice della dannosità delle politiche del governo. Se la stessa persona (casalinga anzianotta senza cultura) avesse parlato, citando le stesse fonti ("quello che leggo sui giornali"), di invasione di immigrati-terroristi che ci rubano il lavoro e stuprano le nostre donne mentre i comunisti buonisti gli danno 35 euro al giorno, e avesse usato questa percezione per giustificare non una scelta di investimento ma di voto (ad esempio, Lega), avremmo sentito parlare di lei come di analfabeta funzionale con una visione della realtà distorta dalle fake news putiniane, dai giornali faziosi e dal razzismo di Salvini, cui si dovrebbe togliere il diritto di voto tramite patentino e test di cultura generale. 

Intendiamoci: il fatto che molte persone votino in base a falsificazioni della realtà è un problema enorme, che in qualche modo va affrontato; cose come il patentino di voto, per quanto non ideali e delicatissime da gestire, sono ipotesi di cui sono teoricamente disposto a discutere. Trovo però pateticamente significativo come, quando le scelte fatte in base a percezioni non necessariamente corrispondenti a verità sono investimenti finanziari invece di crocette su una scheda, quelle scelte e quelle percezioni vengano fatte passare per il Sacro Verbo dei Mercati (sempre siano lodati, amen), al quale gli Stati debbono cedere autonomia politica e le libere decisioni democratiche debbono prostrarsi devotamente se no arriva a punirci Gesù, pardon, la Troika. 

Quasi come se non fosse un sistema serio.

Quasi come se il problema non fosse che la gente crede alle balle, ma che crede alle balle sbagliate.

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