Il quinto e, ahimè, ultimo capitolo della saga videoudica di Kyle Katarn è forse quello che ricordo con più affetto, che più ho giocato e spolpato fino all'osso negli avventurosi anni della mia folle gioventù. Ahhh, quelle belle estati di divertimento... tutta la compagnia fuori, al sole, al mare, a correr dietro alle ragazze, a giocare a calcetto, a fare le ore piccole per i bar del paese nella più totale spensieratezza, mentre io chiudevo la tapparella, perché il sole mi dava fastidio agli occhi mentre cazzeggiavo a Jedi Academy spawnando decine di stormtrooper che falciavo con la mod di Darth Maul, e anche la finestra, perché 'sti cazzo di ragazzini cos'hanno da far casino alle otto di sera, non hanno un casa maledizione che devono venire a rompere il belino qua sotto?
Scusate la divagazione, dicevo, Jedi Academy. La storia segue Jaden
Korr, aspirante Jedi che si unisce all'Accademia di Yavin 4 dopo
essere riuscito/a nell'impresa quasi impossibile di costruirsi da solo/a una
spada laser senza aver ricevuto addestramento nella Forza.[1]
Viene assegnato/a, insieme al tronfio Rosh Penin, al Maestro Kyle Katarn, ma
fin dal suo primo giorno si palesa una nuova minaccia alla Repubblica: una
piccola setta di adoratori dell'antico signore dei Sith Marka Ragnos sembra
intenta ad utilizzare un antico scettro per assorbire l'energia della Forza da
luoghi con un'aura particolarmente potente, come i vecchi templi Massassi su
Yavin o una delle camere di meditazione di Darth Vader.[2]
A differenza del titolo precedente,
in Jedi Academy il giocatore può
personalizzare l'aspetto del proprio personaggio (specie, sesso, abbigliamento;
anche se le combinazioni sono limitate, non aspettatevi una roba da MMORPG),
l'impugnatura e il colore della propria spada laser (più tardi si potranno
impugnare due spade oppure la lama doppia, il che è ovviamente
una figata incalcolabile[3]),
e lo sviluppo dei propri poteri (si potrà, cioè, scegliere quali sviluppare e
quando).
I livelli del gioco sono divisi in tre "tranche" di cinque missioni autoconclusive (giocabili in ordine libero) intervallate da quelle in cui viene portata avanti la trama principale. Le missioni "libere" sono sorprendentemente varie, e spaziano dalle "normali" situazioni action a più elaborati scenari in cui si deve sfuggire ai mostri di Tremors (più o meno, dai), o correre in un canyon a bordo di uno speeder, o fuggire da una prigione, o liberare dei prigionieri da uno Hutt ecc.
I livelli del gioco sono divisi in tre "tranche" di cinque missioni autoconclusive (giocabili in ordine libero) intervallate da quelle in cui viene portata avanti la trama principale. Le missioni "libere" sono sorprendentemente varie, e spaziano dalle "normali" situazioni action a più elaborati scenari in cui si deve sfuggire ai mostri di Tremors (più o meno, dai), o correre in un canyon a bordo di uno speeder, o fuggire da una prigione, o liberare dei prigionieri da uno Hutt ecc.
Il mio primo personaggio del 2018 è stato una Twi'lek seminuda. Ovviamente. Una volta non ero così. |
Questa si rivela da un lato una scelta vincente, perché permette di valorizzare al massimo la duttilità del divertentissimo sistema di combattimento melée (che viene peraltro arricchito da nuove mosse e nuovi stili), ma dall'altro riesce nell'impresa impossibile di farlo venire a noia, soprattutto nei due (lunghissimi) livelli finali; perché, mancando un contraltare, un contrasto all'essere un Jedi abbastanza potente da disarmare tre stormtrooper con un solo cenno della mano, quello che in Outcast era l'apice è qui il punto di partenza, e da lì non ha più molto spazio per svilupparsi. Se poi aggiungiamo un level design decisamente più anonimo, e il fatto che la storia, per quanto ricca di riferimenti all'Universo Espanso (i resti di Byss, dove l'Imperatore risorto aveva tentato di ristabilire il proprio potere, e Marka Ragnos e Korriban, cioè roba del 5000 BBY!), è molto più piatta e priva di personaggi interessanti, non è difficile capire perché Academy sia considerato, a mio avviso a ragione, peggiore del suo predecessore.
Eppure... è, allora come oggi,
mostruosamente divertente. Forse più divertente di Outcast. Forse uno dei più divertenti del franchise, insieme a Battlefront II (2005). Quello che
ricordo con più affetto, e al quale ritorno più spesso. Forse per i suoi
piccoli elementi RPG, forse per
il suo ALTISSIMO valore catartico, forse perché Kyle Katarn risulta ancora
più un figo quando non lo si gioca (tipo Snake in MGS2), non lo so, ma ogni
volta che esce un The Force Unleashed
o un Battlefront quella vocina dentro
di me continua a dire "sì, ok, tutto molto interessante, ma non è figo
come Jedi Academy".
[1] Motivo per cui entrerebbe perfettamente nel canon della
nuova trilogia, visto che secondo Rian Johnson lo studio e l'allenamento sono
cose vecchie da spazzar via per far spazio al nuovo.
[2] That's_not_how_the_Force_works.gif
[3] Inutile dirlo, la community dei modder ha aggiunto un'infinità di possibilità a questa fase.
[2] That's_not_how_the_Force_works.gif
[3] Inutile dirlo, la community dei modder ha aggiunto un'infinità di possibilità a questa fase.
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